Inter alia, lauree in Lettere classiche e in Filosofia; dottorati di ricerca in Letteratura cristiana antica (Milano Cattolica) e Storia della filosofia antica (Bergamo). Assegnista di ricerca presso l’Università di Bergamo. Si occupa di filosofia greco-giudaica e della traduzione di testi greci in copto e siriaco. Suoi àmbiti poziori di interesse sono la Sindonologia, la Patristica cappàdoce e il commercio speculativo tra il tardo neoplatonismo e il corpus Dionysianum. Attualmente indaga il rapporto tra l’estremo neoplatonismo (tra Proclo e l’editto di Giustiano del 529) e il pensiero cristiano e cura la pubblicazione per i tipi di Morcelliana di una monografia relativa alla speculazione sull’ineffabile di Damascio (De principiis, con prima traduzione italiana, introduzione e commento).
Tra i suoi scritti:
- Intorno alla teologia politica del nome innominabile di Dio: Schelling ermeneuta della lettera ebraica di Es 3, 14-15, «Quaderni di InShibboleth» 2019, pp. 79-93
- Prolegomeni a una mistagogia sindonica: la Sindone nel corpus catechetico di Cirillo e Giovanni di Gerusalemme, «Vichiana» LVII (2020), pp. 69-103.
- Sulla שכינה e sull'antiallegorismo della dottrina dello ἱλαστήριον di Filone Alessandrino «Chora» 2020, pp. 547-578
- Aristotele citatore: il caso singolare delle opere scientifiche (Atti del Convegno Internazionale del PARSA, Torino 27-29.III.2019), Edizioni dell'Orso, Alessandria 2020, pp. [355]-385
- Plato Copticus: intorno alla parvenza nella traduzione copta di Plat., Rsp. 588b-589b, «Rationes rerum» 2020, pp. [95]-109