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In memoria di Giuseppe Cantillo

Giuseppe Cantillo ci ha lasciati. Non è facile sopportare il dolore per il vuoto grande e incolmabile che si apre tra noi, tra i tantissimi che lo hanno conosciuto e ammirato. Sappiamo già che sarà un lutto impossibile da elaborare, che resterà una nota permanente di tristezza e nostalgia nei nostri cuori. La sua vita e attività di studioso appassionato ci lascia un’eredità preziosa e importante di metodo, di stile, di qualità e rigore. Sarà doveroso, necessario, studiarlo, riprenderlo, richiamarlo, ogni volta che la ricerca solcherà i vasti campi del sapere di cui si è occupato.

Ora, in questo momento in cui siamo tutti scossi, in cui sentiamo vacillare la nostra stessa esistenza, vogliamo semplicemente ricordare il suo sorriso mite, lo sguardo inquieto, il respiro delle sue parole lente e cadenzate con cui ogni cosa sembrava trovare composizione e ascolto attento e premuroso.

Le nostre più affettuose condoglianze alla moglie Lucia e i figli Raffaella e Andrea.


Carmelo Meazza, Giuseppe Pintus e gli amici di Inschibboleth

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